Wordsworth

William Wordsworth The Prelude, Vol XI – 258-273- "spots of time"

There are in our existence spots of time,
Which with distinct pre-eminence retain
A vivifying virtue, whence, depressed
By false opinion and contentious thought,
Or aught of heavier or more deadly weight,
In trivial occupations, and the round
Of ordinary intercourse, our minds
Are nourished and invisibly repaired;
A virtue, by which pleasure is enhanced,
That penetrates, enables us to mount,
When high, more high, and lifts us up when fallen.
This efficacious spirit chiefly lurks
Among those passages of life in which
We have had deepest feeling that the mind
Is lord and master, and that outward sense
Is but the obedient servant of her will.

Nella traduzione di Bacigalupo

Vi sono nella nostra esistenza dei punti di tempo
che con preminenza evidente ritengono
una virtù vivificante, da cui le nostre menti –
depresse da false vedute e pensieri contradditori
o altro peso più grave e più mortale,
nelle occupazioni banali, e l’ambito
dei rapporti comuni – sono nutrite
e invisibilmente risanate:
una virtù per cui il piacere si accresce,
che penetra, ci consente di salire,
se alti più in alto, e ci solleva se cadiamo.
Tale spirito efficace si cela soprattutto
fra quei tratti della vita in cui
abbiamo sentito più a fondo che la mente
è signora e padrona, e il senso esterno
non è che servo obbediente al suo volere.

Scrive Joyce in una pagina dello Stephen Hero (Le gesta di Stephen) - testo composto a Trieste nel 1905 e che poi verrà rielaborato sino alla versione definitiva che va sotto il titolo di Portrait of the Artist as a Young Man (Dedalus nella versione italiana): "Per epifania Stephen intendeva un'improvvisa manifestazione spirituale, o in un discorso o in un gesto o in un giro di pensieri, degni di essere ricordati. Stimava cosa degna per un uomo di lettere registrare queste epifanie con estrema cura... " Joyce aveva passato molto tempo a registrare questi piccoli quadretti apparentemente insignificanti ma capaci di aprire uno spazio vasto, lo spazio vasto della manifestazione spirituale, del contatto con il nucleo. In una pagina del Dedalus Joyce paragonò quell'istante misterioso dell'esperienza estetica "a quella condizione cardiaca che il fisiologo italiano Luigi Galvani, con una frase ha chiamato l'incanto del cuore."

Commenti

  1. non è molto utile in quanto non è ricco di contenuti

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari