Edward Thomas

Allo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1915, Edward Thomas è un uomo di 37 anni, sposato con figli, riesce, anche se con una certa fatica a sopravvivere del proprio mestiere di scrittore. Ha scritto molto, soprattutto su commissione, libri sul paesaggio inglese che lo circonda e che, da straordinario camminatore, ha percorso in lungo e in largo. Ha sempre combattuto, e in maniera ostinata, per la propria indipendenza. Prima da un padre che lo voleva impiegato in una qualche ‘serious profession’ poi contro la fatica di una carriera letteraria che stentava a decollare. Ma qualcosa, dentro di lui, era cambiato. Nel dicembre del 1913 aveva incontrato Robert Frost che gli aveva consigliato di scrivere poesia e di abbandonare la prosa. La sua prima poesia, Up in the Wind, è del dicembre del 1914. Poi sei poesie nei sei giorni successivi e ottanta nei sei mesi seguenti. Messe assieme fanno più o meno un terzo dell’intera opera poetica di questo autore. Poi arriva la guerra e Thomas non avrebbe nessuna difficoltà a schivarla. Ma ecco quello che scrive: “Poi una sera, la luna nuova fece la differenza… In un colpo solo, pensai, come molte altre persone, cosa vedesse quella stessa luna dalle parti di Meuse, in Francia. A quelli che la potevano vedere lassù, senza fumo davanti agli occhi, dolore, eccitamento, quanti potevano vederla e prestarle attenzione?… mi sembrò di non avere mai amato l’Inghilterra, di averla amata in modo sciocco, esteticamente, come uno schiavo, senza avere realmente capito che non sarebbe stata mia se non fossi stato desideroso e preparato a morire piuttosto che doverla abbandonare… il 9 aprile del 1917 Thomas muore al fronte.
Nel lungometraggio di Julian Temple sulla vita di Joe Strummer, ex-leader dei The Clash morto a cinquant’anni nel 2002, dal titolo The Future is Unwritten, uno degli ospiti più o meno famosi che, raccolti attorno a un fuoco con Londra sullo sfondo, chiacchierano raccontando dei loro rapporti con l’ex-Clash, dice questa frase “He sang as if he meant it”. Come si potrebbe tradurre? “Cantava come se ci credesse” “Come se intendesse davvero quello che stava cantando” Come se ci fosse qualcosa dietro alle parole, un puntello forte, come una loro estensione capace di affondare da qualche parte e portarsi dietro un pezzo di mondo. Di cosa si sostanziano le parole quindi? Difficile dire; di certo c’è la scena di apertura con Strummer che in sala di registrazione canta con le cuffie e noi spettatori è dato di sentirne solo la voce e non la musica. Non è certo una voce da purista, nemmeno troppo intonata, spesso sottile perché chiaramente estesa oltre le proprie possibilità. Eppure, assolutamente convincente.
Insomma, serve qualcosa che le sorregga nella vita, poi, tutte queste parole.

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