Non aprite quel libro!

http://www.lrb.co.uk/v32/n02/michael-hofmann/vermicular-dither

La sistematica, analitica, dettagliatissima opera di smantellamento dell'opera di Stefan Zweig (dell'intera opera di Stefan Zweig) da parte di Michael Hofmann sull'ultimo numero della London Review of Books (leggibile al link qui sopra) ha del prodigioso. Conoscendo Hofmann, bravissimo poeta, Hofmann traduttore, Hofmann critico posso solo testimoniarne l'assoluta integrità intellettuale della persona, la sua formidabile competenza su quanto attiene la letteratura tedesca (ha tradotto di tutto da Roth a Grunbein) e dunque non c'è che da prenderlo in parola. Anche da noi Adelphi, forse anche sull'onda del revival che sta vivendo Zweig in Inghilterra in questi ultimi anni, ha pubblicato diversi suoi volumi. Memorabile l'aneddoto di Musil che vuole espatriare in Sud America ma quando sa che Zweig vive in Brasile, tentenna e non sa che fare. Memorabile il passaggio sulla lettera lasciata da Zweig al momento del suicidio, definita da Hofmann, più simile alle parole usate dagli attori in occasione della consegna di un Oscar e l'elenco potrebbe continuare. Merita una lettura così come meriterebbe un'operazione analoga qualche "nostro" grande autore del secolo scorso.

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