Fresco di Feltrinelli

"La tesi che si vuole sostenere in questo libro è che 'identità' - specialmente nell'uso che se ne fa negli ambiti sociale, politico, individuale, a livello di senso comune, oltre che scientifico - è una parola 'avvelenata'. Il veleno contenuto in questa parola così nitida e bella, così fiduciosamente condivisa, di impiego pressoché universale, può essere poco o tanto, impercettibile e quasi innocuo in un caso oppure pieno di conseguenze nefaste in un altro. Ma anche quando esso è impercettibile, la tossicità è presente in numerose idee che la parola contiene e, accumulandosi, può manifestarsi alla lunga, in maniera inattesa e imprevista. Perché e in che senso identità è una parola 'avvelenata'? Semplicemente perché 'promette ciò che non c'è; perché ci illude su ciò che non siamo; perché fa passare per reale ciò che invece è una finzione o, al massimo un'aspirazione. Diciamo allora che l'identità è un 'mito', un grande mito del nostro tempo."
Dall'introduzione a Francesco Remotti "L'ossessione identitaria" Laterza, 2010

Commenti

Post più popolari