Ellroy vs. Trevi

Puntuali come al solito, insieme all'ottima recensione, arrivano gli interessanti spunti che muovono dal particolare per aprire lo sguardo verso una riflessione di maggiore ampiezza. L'ultimo numero de "La Talpa Libri" e la recensione di E. Trevi al volume di James Ellroy "Il sangue randagio". Scrive Trevi: "Ellroy insomma si è spinto più in là: partito, come tanti scrittori della sua generazione, da un un'interpretazione del mondo come com plotto, è arrivato a dar forma a un mondo come caricatura del complotto... dall'Incanto del lotto 49 di Pynchon fino a Libra di De Lillo, infatti una vera e propria metafisica dell'intrigo si è accampata nella letteratura americana di maggiore peso, con gli esiti eccezionali che ho appena citato e moltissimi altri esempi possibili. In DeLillo, almeno a partire da Rumore Bianco, il potere della trama è il centro di una specie di teologia atea, che celebra i misteri dell'intrigo come l'immagine visibile, percepibile dai nostri sensi, dell'opera invisibile della morte. A qualunque grado ne siano coinvolti, gli uomini che cooperano a un intrigo officiano un mistero, tale da trascendere ogni singola volontà. Il risultato comprenderà sempre un decisivo margine di imprevisto, un salto nell'ignoto. Ma perché la celebrazione del del mistero sia completa, è necessario mettere al centro dell'intrigo un individuo dotato, se non di innocenza, di un massimo di inconsapevolezza." Poi Trevi prosegue sviluppando il proprio opportuno ragionamento ma è qui il punto che mi interessa. Sta in questa idea di una teologia atea (di una specie di grande Male se lo si vuole leggere nel risvolto del negativo) che si sviluppa indipendentemente dalla volontà e anzi grazie anche alla volontà di chi resiste. Avendo terminato il terzo volume della quadrilogia di Peace "Red Riding Quartet" e prima di mettermi a leggere il quarto volume mi prendo una pausa proprio con Ellroy e torno a leggere "Dalia Nera". Dallo Yorkshire battuto dal vento che ha appena finito di triturare anche il buon Peter Hunter alla Los Angeles dei traffici loschi. La trama che agisce attraverso la nostra volontà, inscindibile dalla nostra volontà. Inquietante.

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