A casa ammalato

Ieri non parlavo, non mi usciva un filo di voce. Oggi va meglio. Ho passato il tempo a leggere, solo leggere e ancora leggere. I'm developing a bad form of addiction to crime fiction. Peace sempre meglio e ho già ordinato sia "1980" che "1983", a seconda di tutti i capitoli migliori della quadrilogia. 1977 è delirante, visionario, pieno di sangue e pioggia che scendono a secchiate dai cieli neri dello Yorkshire. Carlotto, è il mio primo Carlotto, mi è parso davvero così così per essere considerato il migliore autore di "noir" italiano. L'Alligatore è un personaggio sempre ai limiti del cliche, calvados e blues come elementi molto ripetitivi e alcuni dialoghi all'inizio del libro al confine del risibile. Poi da metà in avanti migliora, il quadro del Nord-Est padovano inquietante nell'intreccio di buona borghesia, giustizia manipolata, perversioni sessuali varie, contatti con la malavita ma, giudizio personalissimo, si fa fatica a prendere tutto sul serio sempre e comunque. La poesia ha già mandato emissari per richiamarmi all'ordine in questa mia lunga scappatella con la crime fiction, per non parlare del buon Lawrence sempre tra le grotte di Scandicci a redigere versioni su versioni di Lady Chatterley's Lover. Pesta i piedi e richiede attenzione. Buono amico, tra un po' sono da te, prima c'è la faccenda Muldoon da sbrigare la settimana prossima...

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